Il panettone di Natale fatto in casa

Ormai siamo a dicembre e per realizzare al meglio il dolce più classico delle feste che stanno per arrivare non si può improvvisare: bisogna "provare, provare, provare..." Ve lo ricordate Non ci resta che piangere?

Ecco quindi che vi presento l'esito del mio terzo tentativo, eseguito seguendo la ricetta del Panettone 3.0 di Oscar Pagani.

I passaggi sono tanti, gli ingredienti tantissimi, arrivarci in fondo è un'esperienza. Io ho trovato molto interessante capire cosa ci sta dietro a quella fetta di dolce che conosciamo tutti benissimo, che purtroppo con la produzione industriale si da molto per scontata.

Siete pronti??

Si parte qualche giorno prima, rinfrescando ogni giorno il lievito madre, per poi farlo almeno altre due volte il giorno in cui si comincia a lavorare. Io ho usato quello solido, ma molti usano il Licoli in forma liquida.. proverò per capire la differenza!

Si parte da un PRIMO IMPASTO

Si scioglie lo zucchero semolato in acqua


poi si aggiunge la farina, che deve essere molto forte


poi si procede con il lievito madre


poi un tuorlo d'uovo alla volta, per non perdere la struttura dell'impasto


a questo punto si procede con il burro di alta qualità, mi raccomando, tutto freddo! L'impasto non deve superare i 26 gradi di temperatura...


A questo punto siamo pronti per la prima lievitazione, che deve quadruplicare a 26 gradi


Nell'attesa si preparano le cosiddette "sospensioni".
Io qui ho fatto una versione con uvetta e canditi, mettendo a mollo l'uvetta in marsala e acqua per 2 ore 


e i canditi 10 minuti nella stessa bagna per togliere la sensazione di appicicaticcio

Per l'altro invece ho preparato le noci sabbiate, tuffandole bollenti in acqua zuccherata a 112 gradi



è stato difficile non mangiarle tutte prima di farcire il panettone!


Ho preparato le caramelle mou, che vanno poi spezzettate


e fatto a scaglie il cioccolato fondente



A questo punto si parte col SECONDO IMPASTO

Si aggiunge la farina

di nuovo tuorli alternati a zucchero


miele di acacia misto a zest di limone e una bacca di vaniglia


il malto essiccato
il sale fino

e di nuovo tanto, tanto burro!!


infine, acqua fredda a filo


A questo punto si procede con le sospensioni




Nella seconda versione:




Si lascia riposare un paio d'ore.
Riposate anche voi, perché ci sarà bisogno di tutta la vostra attenzione.


A questo punto, se tutto è andato come doveva, dovreste avere una incordatura simile a questa, bella tenace (io ho fatto fatica a romperla, con una mano!)



Si fanno pezzature in base al pirottino che avete

e si procede con la cosiddetta "pirlatura", per ottenere dei panetti belli compatti. Io sono alle prime armi, devo ancora imparare, perchè è un impasto che non c'entra nulla con il pane...



A quel punto si infila nel pirottino fino a quando la cupola dell'impasto non si avvicina al bastoncino che si mette sopra!


Qui nella versione con uvetta e canditi





Si fa riposare all'aria, cosi che si formi una bella pellicina, poi si farcisce (qui con albume, farina di mandorle, zucchero e mandorle)


Si inforna per 52 minuti (94 gradi al cuore), NON aprendo il forno per nessun motivo se non negli ultimi dieci minuti... e si incrociano le dita


Se la cosa ha funzionato... si appende subito a testa in giù per 10-12 ore prima di confezionarlo


Nella versione milanese, si taglia in quattro e si mette una noce di burro




 

Qui la farcitura di cioccolato fondente e mandorle!






Confezionati senza conservanti vanno mangiati entro 15 giorni


Queste le foto del "nanetto" di prova... 


Uno spettacolo di sapore!!!




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